Siamo arrivati all'ultimo giorno e bisogna ahinoi tornare verso Porto Torres, situato all'estremo opposto dell'Isola. Siccome siamo motociclisti che odiano i rettilinei abbiamo ideato un itinerario che ci riportasse verso casa nel modo più interessante possibile.
Dopo aver fatto scorta di pizzette alla pasticceria da Marci ed aver salutato la simpatica titolare ci tuffiamo di nuovo a capofitto tra le curve della SP17 verso Cagliari, anche se percorrerle a pieno carico rende il tutto un pochino meno spensierato rispetto ai giorni precedenti. Il vento continua ad essere fortissimo e i chilometri che ci attendono suggeriscono di approcciare le curve con parsimonia soprattutto visto che la SS126 che abbiamo nel mirino promette vere meraviglie. Meglio tenere i tasselli per quel tratto.
Ci trasferiamo da Cagliari a Iglesias lungo una tratta della SS130 che equivale sostanzialmente ad un suicidio per il mix di noia e vento, ma che è l'unica opzione a meno di attaccare la costa a Sud dalle parti di Sant'Antioco salendo da Teulada.
Attacchiamo la SS126 - che è la sorella della 125, quindi la Occidentale Sarda - e veniamo catapultati nell'iperspazio. La strada è semplicemente pazzesca, attraversa luoghi spettacolari e verdissimi tra vallate e montagne valicando i passi Arcu Genna Bogai e Passo Bidderdi in una ubriacatura di curve e controcurve che onestamente non ricordo di aver trovato altrove. Si tratta di una zona mineraria quindi ci sono ovunque disseminati i segni delle infrastrutture che in passato hanno caratterizzato queste aree. Non nego che la mia vena fotografico-esplorativa è stata tenuta a bada solo dalla paura di perdere il traghetto, altrimenti probabilmente sarei ancora là ora a gironzolare per miniere, sentieri e opere di archeologia industriale.
Voliamo attraverso Fluminimaggiore (dove devo assolutamente tornare) e scendiamo verso Arbus e Giuspini macinando i tasselli delle povere gomme dual mie e di Fabio, mentre Marco con le sue S22Evo scorrazza agile tra le curve.
Un pezzo di focaccia e un caffè e poi via di nuovo a Nord verso la penultima tappa del viaggio, che va a chiudere il nostro itinerario ovvero Bosa Marina. Anche al ritorno il meteo non è granchè, le nuvole sono parecchie e la luce scarsa nasconde i colori del mare che appare piatto e grigio pur essendo mosso dal vento. Diamo il colpo di grazia alle Scorpion STR di Fabio sulla SS292 "Alghero-Bosa" salutando mare e curve al porto di Alghero presso la già citata focacceria Milese, dove procuriamo le vivande per la cena in nave che già ci attende in porto e che tra un'onda e l'altra ci riporterà a casa.
Di questo viaggio in Sardegna mi rimarranno le migliaia di curve, i cieli tersi e quelli cupi e soprattutto i colori sgargianti di un'isola che se vedi solo in estate ha tutt'altro aspetto.


