La Sardegna è piena zeppa di itinerari più o meno spettacolari da Nord a Sud, ma ci sono strade che sono talmente belle da essere praticamente leggendarie. Vuoi per i panorami, vuoi per il rapporto chilometri/curve sono diventate vere e proprie icone dell'isola.
Due di queste sono la SS125 (anche nota come Orientale Sarda) e la SS387 entrambe situate nella parte Sud-Est della Sardegna e comodissime per noi che facciamo base a Villasimius motivo per cui l'itinerario del martedì le percorrerà entrambe. Passata la perturbazione di Pasqua ci aspettano giorni di beltempo e clima mite seppur a tratti molto (ma veramente tanto) ventoso al punto da far fatica a tenere in piedi la moto.
Partiamo di buon mattino dopo aver fatto colazione con le meravigliose brioches della pasticceria Marci dove da anni mi rifornisco per tutto quello che riguarda i dolciumi e dove si trovano anche delle pizzette sarde a dir poco pazzesche che però conserviamo per l'aperitivo serale. Il tragitto passa dalla spettacolare SP17 che collega la punta dell'isola alla città di Cagliari passando per località che meriterebbero ognuna un reportage fotografico: Porto Sa Ruxi, Capo Boi, Torre delle Stelle, Terra Mala e così via. La strada si attorciglia lungo la costa regalando scorci così belli da rischiare di far sbagliare le traiettorie in curva perchè ci si perde con lo sguardo verso l'orizzonte.
La prima parte della SS387 che parte da Cagliari e sale verso Nord è oggettivamente noiosa e praticamente tutta dritta, ma è dalle parti di Sant'Andrea di Frius che le cose iniziano a farsi interessanti. La strada inizia a salire verso i 6-700 metri di quota, l'aria si fa frizzante e il mare scompare lontano alle nostre spalle mentre delle sequenze di curve da paura ci portano verso il Sardinia Radio Telescope, una struttura il cui nome è autoesplicativo e che in pratica consiste in una gigantesca antenna parabolica piazzata nel mezzo di un altipiano verdissimo e punteggiato di greggi di pecore e mandrie di mucche, con una vegetazione che spazia dagli arbusti mediterranei a piccoli boschi di conifere.
Mentre ci avviciniamo alla struttura e durante la nostra pausa la gigantesca antenna inizia a ruotare e orientarsi con movimenti lenti e costanti, come a darci il benvenuto. Fa veramente impressione vedere un oggetto alto settanta metri muoversi con tale precisione.
Il tratto da San Nicolò Gerrei a Ballao è un misto di guida misto-veloce e panorami che non mi sarei aspettato dalla Sardegna per varietà e colori. I campi sono punteggiati di fiori gialli e lilla e la vegetazione è rigogliosa e verdissima in ogni direzione al punto che in certi tratti ci ricorda alcuni passaggi fatti in Abruzzo nei viaggi precedenti.
Rientriamo in trasferimento da San Vito fino alla zona di San Priamo dove torniamo verso Ovest imboccando la SS125 all'altezza del Nuraghe Asoru e dove il noto ponte romano sul Rio Ollastu dà ufficialmente inizio a questo tratto di itinerario tanto agognato dai motociclisti che si recano in Sardegna. L'Orientale Sarda corre sinuosa tra le colline seguendo a tratti il corso del fiume attraverso vallate e veri e propri Canyon salendo di quota fino al Passo Arcu e Tidu posto prima del piccolo paese di San Gregorio dove arriviamo talmente rapiti dalla situazione che mi sono totalmente scordato di fermarmi a fare anche solo una fotografia.
Il cielo ritornato cupo e minaccioso ci suggerisce un veloce rientro che per forza di cose passerà dalla strada fatta al mattino incendiata dalla luce del tardo pomeriggio.


