La SS125var è allo stesso tempo un'ottimo strumento per muoversi lungo la sponda orientale della Sardegna e una rottura di palle clamorosa per ogni motociclista esistente. Si tratta di una strada a due corsie lunghissima, drittissima e spesso battuta da venti molto forti che rendono i trasferimenti davvero faticosi.
Partiamo con l'idea di ripercorrere parte del viaggio del primo giorno per stracciare i tasselli sulla strada che va da Bari Sardo a Loceri e poi a Lanusei per poi virare a sinistra verso il lago sul Flumendosa, ma siccome siamo motociclisti avventurieri parte di questo piano va a farsi benedire quando un gentile oste di un'area di sosta poco dopo Palu E Cerbus ci consiglia una variazione.
Secondo l'indigeno non ha senso andare fino a Bari Sardo e poi scendere da Lanusei, ma è molto meglio prendere la SP11 e salire fino a Gairo Taquisara passando dai paesini di Jerzu, Ulassai e Osini Vecchio. Dopo un breve briefing decidiamo di fidarci viste le insistenti raccomandazioni sul fatto che l'asfalto sia ottimo e la strada pazzesca per curve e panorami e...aveva ragione.
Il nastro d'asfalto sale veloce verso le colline a quote che toccano gli ottocentro metri seguendo traiettorie da far girare la testa al più impallinato dei pistaioli e regalando scorci a tratti verso la costa ed a tratti sulle montagne che effettivamente sovrastano l'itinerario e che sono località turistiche per via delle numerose grotte e gole che le attraversano come la Grotta Su Marmori situata vicino a Ulassai. Proseguendo verso Gairo Taquisara attraversiamo una vallata dove si possono chiaramente vedere i vecchi paesi abbandonati ma dove case e strutture in muratura ancora lottano contro la vegetazione che ormai da diversi decenni cerca di inghiottirle.
Le Trailmax Raid macinano l'asfalto verso Seui e poi Sadali attraverso luoghi che mischiano scorci da Gole del Verdon a tratti che - di nuovo - ci riportano all'Appennino abruzzese fino al Lago Basso del Flumendosa dove ci concediamo una pausa ristoratrice con le succulente focacce procacciata al mattino in paese. Il tragitto attraversa luoghi che ricordano location da film a cavallo tra le distese dell'Arizona e le praterie del Texas, comprese le nuvole bianchissime che si stagliano nel cielo blu cobalto.
Sempre nell'ottica di esplorare zone alternative scendiamo lungo la SP10 preferendola alla più nota SS198 e che ci permette di attraversare luoghi abbastanza sperduti quali Nurri e Orroli e godere di ampi scorci della vallata del lago di Mulargia che si estende sotto di noi, fino a Ballao dove il Bar da Zio Lallo segna la fine dell'itinerario tra riflessioni sulla guida e degli ottimi gelati. Da qui si deve necessariamente ripercorrere la 387 e poi la 125var fino a Costa Rei e poi a casa.
In realtà devo essere onesto, visto che era ancora presto abbiamo fatto una pausa in un altro dei nostri luoghi del cuore della Costa Rei...il Lido Tamatete. Si tratta di un lido attrezzato con spiaggia e ristorante che è probabilmente uno dei migliori e più belli del Sud della Sardegna per posizione, gestione e cibo. La cosa bella è che fuori stagione c'è poca gente ed è situato in una posizione che la sera gode di una luce pazzesca ed è perfetta per aperitivi epici.
Tra un tagliere, del pane carasau e degli ottimi cocktail il sole cala verso l'orizzonte tra gli ombrelloni già pronti per la stagione estiva. Non può esistere modo migliore per concludere un giro in moto.


