Road to Eroica: finalmente in viaggio dopo il lockdown

16.07.20 04:33 AM Commenti Di Lorenzo

Di solito i miei sono sogni piuttosto impegnativi, tipo cambiare moto o acquistare un obiettivo per la macchina fotografica; spese materiali che a volte richiedono anni per essere realizzabili.
  

Ma questo era diverso, perché non riguardava un oggetto da possedere, ma un luogo da vivere.


Capitammo sulla SP103 da Buonconvento a Montalcino per sbaglio, nel 2016 scendendo verso Norcia e per me fu una illuminazione! Avevo da poco comprato la Tiger 800 e quei chilometri di strade bianche srotolate tra campi color dell’oro e boschi di macchia mediterranea, con una vista infinita in tutte le direzioni erano pura magia. I compagni di viaggio non la presero altrettanto bene, dotati come erano di moto sportive, ma abbiamo imparato la lezione e questa volta ci siamo tornati tutti armati di maxienduro e senza paura di impolverarle. Purtroppo solo in due, per via di meteo incerto e impegni lavorativi degli altri compagni di viaggio. 



sRotolando verso Sud


Il tragitto del primo giorno prevede una discesa autostradale fino all’attacco della Cisa vecchia a Borgo Val di Taro che percorriamo sovrastanti da imponenti nuvoloni neri carichi di pioggia che – puntualmente – arriva a pochi minuti dall’arrivo al passo. Le gocce sono accompagnate dal suono rauco dei tuoni e da un venticello teso e fresco che, in realtà, rende il viaggio molto più piacevole del sole battente. La totale assenza di traffico, insieme alle condizioni meteo da romanzo, rendono tutto surreale e quasi onirico, con il rombo dei tuoni che fa da colonna sonora al pranzo, seguito dalla discesa verso Aulla.   



Qui la temperatura torna a salire e il trasferimento a Rosignano attraversa quella fascia di Toscana che presenta a pari distanza il mare sulla destra e le Alpi Apuane sulla sinistra. Il mio spirito da viaggiatore è magneticamente attratto dalle algide cave di marmo e da luoghi meravigliosi come il Passo del Vestito. Passato Livorno viriamo a sinistra in direzione di Volterra lungo la SR68 che offre una vista meravigliosa sulle colline circostanti la città e sul borgo stesso. 

L’abitato di origine Etrusca guida l’occhio e la mente del viaggiatore all’orizzonte, come una lanterna accesa nella notte. Ci fermiamo qualche tornante dopo aver costeggiato le imponenti mura della fortezza Medicea per un paio di foto col drone, anche se l’immensità del paesaggio alla luce del tramonto, non possono essere certo imprigionati in una banale fotografia. 



Il resto del tragitto ci porta verso Monteriggiori, di cui ci limitiamo a lambire le mura infuocate dal sole del tramonto, fino al nostro Hotel a due passi da Siena. Sbrigate le pratiche di check-in e dopo una doccia rigenerante, scatta la ricerca della location per la cena. Grazie al suggerimento dell’albergatore troviamo posto in un ristorante di Piazza Mercato, proprio dietro il Palazzo Pubblico. Stupisce la quasi totale mancanza di persone in circolazione. Pur essendo venerdì sera, sia la piazza del duomo sia Piazza del Campo sono semideserte, con giusto qualche decina di persone che passeggia e fa fotografie. Una atmosfera allo stesso tempo piacevole ma surreale, considerato che siamo in una delle città d’arte più belle del Pianeta.

 Il ristorante ci delizia con un antipasto di salumi seguito dal un abbondante piatto di pasta al ragù di cinghiale, che ci dà la forza per superare le fatiche della giornata e fare una lunga passeggiata per il centro. Il cielo si è fatto cupo e la luce dei lampi illumina l’orizzonte, mentre qualche goccia inizia a farsi sentire consigliandoci di rientrare prima che sia troppo tardi.
  

Parte 2 in arrivo...

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Foto a piena risoluzione

  

Lorenzo

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