Riding in the rain

22.09.20 04:52 AM Commenti Di Lorenzo

Ieri stavo rientrando dal Travellers Camp in quel dell'Appennino Tosco-Emiliano e dalle parti di Vezzano sul Crostolo ha iniziato a diluviare. Ma diluviare tipo un sacco, tipo da temporale estivo...però senza tuoni e fulmini, ma solo tanta pioggia e 14 gradi. 

A Reggio si stava bene, con un cielo velato e il termometro sui ventitrè-ventiquattro gradi. Eppure qui diluvia e fa freddo, soprattutto perchè sto in giro vestito estivo con il sottotuta in versione "light" e la mia fidata Alpinestars traforata che fa passare sì l'aria, ma pure la pioggia. Naturalmente nelle borse avevo tutto il necessario per cavarmela, dalla membrana interna della giacca alla tuta antipioggia, ma la cosa curiosa è che volontariamente non mi sono fermato a coprirmi. 

Ho guidato finchè la pioggia non è diventata troppa; senza preoccuparmi dei rigagnoli che ormai si erano infilati lungo le braccia o dei brividi lungo il collo e la schiena. Non me ne importava nulla. 


  

Alla fine mi sono riparato sotto una pensilina, quando ormai ero zuppo marcio.


Tutto questo mi ha reso felice. Guidare sotto il diluvio, sentire la pioggia addosso e il cambio di temperatura. Sentire sul casco ogni singola goccia e sotto gli stivali e le ruote ogni centimetro di asfalto mi ha fatto sentire in pace col mondo. Probabilmente la maggior parte delle persone considera tutto questo a metà tra lo stupido e l'inutile, ma sicuramente sono anche le stesse che non hanno mai provato a guidare lungo una strada dell'Appennino sotto un acquazzone di fine estate

Lorenzo