Passo del Sempione: in moto a caccia dell’ultima neve di stagione

02.05.19 11:38 PM Commenti Di Lorenzo

Il primo maggio è sempre una giornata un po' strana, quest'anno era troppo vicino a Pasquetta per giocarsi la carta della grigliata e troppo lontano dal weekend per fare il ponte. Aggiungi poi che il mega-giro programmato con gli amici è puntualmente saltato ed eccovi il mix perfetto di perplessità su come riempire la giornata. Siamo in un periodo in cui è ancora troppo presto per girare sui passi alpini, ancora praticamente tutti chiusi, ma già abbastanza bello per evitare di essere sprecato con i giretti sul Lago Maggiore. Questo non toglie che i bar del lago fossero zeppi di Panigale, R1, Multistrada e compagnia...ma stiamo divagando.
  
Passo del Sempione dicevamo, cartina alla mano decido che è il giusto mix di paesaggio, strada e chilometri: aggiudicato!



Per chi non ci fosse mai stato, il passo del Sempione è il termine superiore della nota (almeno per chi bazzica in zona Nord-Ovest della Lombardia) statale del Sempione, che porta praticamente dall'Arco della Pace di Milano al passo di cui sopra e già nota in epoca romana. Di suo non è una strada che riserva enormi soddisfazioni dal punto di vista della guida in moto, ma ci sono un paio di trucchi per rendere più interessante l'arrivo al passo. Per chi arriva da Milano e Varese, il consiglio è quello di evitare il passaggio a Sud del Lago Maggiore, è sicuramente quello più rapido ma anche il più noioso.
  

Molto meglio raggiungere Locarno e risalire dalla strada delle Centovalli, dove la probabilità di grattare le pedane è  pari a quella di prendere una multa dalla polizia svizzera: diciamo molto alta.


Locarno, Centovalli, Re (vale la pena fare una visita al santuario), Santa Maria Maggiore, Trasquera e dogana. In meno di tre ore da varese si arriva al confine elvetico, da cui la cima del passo dista una ventina di chilometri in mezzo ad un paesaggio degno di Heidi, tra pascoli, baite e tutti gli stereotipi del caso. 

Siamo al limite della stagione nevosa, quindi a parte il sottoscritto e una decina di carri dell'esercito svizzero (un paio li ho anche sorpassati, son cose che non capitano tutti i giorni), al passo ci sono praticamente solo sciatori che mi guardano incuriositi.

Lorenzo

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