MT-Series - Dolomiti Ride 2021 - Pt. 3

28.08.21 07:56 AM Commenti Di Bedo

Motoviaggiatori contro tutti

Sapevo che il viaggio di ritorno sarebbe stato argomento di discussione nel gruppo e così è stato. Da un lato io e Marco eravamo per un rientro ampio, passando dalle Alpi a Nord, mentre gli altri erano orientati su un tragitto più diretto a Sud nell’ottica di ottimizzare i tempi. L’idea di una traversata alpina al fresco non ha tuttavia coinvolto nessun altro e dopo i saluti di rito, siamo partiti da soli alla volta del confine austriaco, carichi di bagagli e convinti della superiorità del nostro itinerario.


No, non è un errore di battitura, per il rientro abbiamo scelto un passaggio piuttosto famoso lungo l’arco alpino, ovvero il lago di Resia. Svuotato per lavori qualche mese fa, ancora il livello dell’acqua è inferiore al solito e questo permette di vedere una parte del famoso campanile, che di solito rimane sotto la soglia delle acque. Valicato di nuovo il Rolle, il nostro itinerario vira deciso verso Ovest-Nord Ovest attraversando la foresta di Panaveggio (nota per il legno dei violini Stradivari) e lambendo i centri urbani di Bolzano e Merano.




La Val Venosta ci accoglie con paesaggi e strade da cartolina, i primi caratterizzati da infinite distese di campi coltivati e piantagioni da frutto e le seconde disegnate come morbide pennellate attraverso luoghi che fanno innamorare il viaggiatore per bellezza e fascino. Risulta difficile scegliere se concentrarsi sulla guida “allegra” o godersi il paesaggio, ma l’importante è non provare a fare entrambe le cose perché il rischio di distrarsi è piuttosto elevato, e lo dico per esperienza. Il lago della Muta inganna il visitatore inesperto, che pensa di essere già arrivato a Resia, salvo non trovare da nessuna parte il campanile di Curon, che richiede qualche altro chilometro per essere avvistato.


Le nubi minacciose che si accumulano tra il Piz Lat e il Piz S-chalambert suggeriscono di non indugiare troppo con le foto e rimettersi in marcia, attraversando un breve – ma estremamente divertente – tratto di Austria tra Nuders e Martina prima di rientrare in Svizzera. A questo punto, il viaggiatore potrebbe approcciare il rientro da bel tre diversi itinerari: il primo prevede di valicare l’Ofenpass e rientrare da Livigno via tunnel, il secondo di fare tutto il Bernina e scendere a Tirano e il terzo di rientrare dal Maloja fino a Chiavenna.


La sequenza Ofen-Livigno-Bernina-Maloja è quella che scegliamo noi, con l’idea di combinare una tappa bresaole a livigno e tante ore di guida al fresco su bellissime strade alpine bypassando la Valtellina. Con grande stupore troviamo il lago di Livigno semi-vuoto e – nonostante il tris di borse – un tour sul fondo del bacino risulta d’obbligo! È davvero strano scorrazzare in moto in un’area che normalmente non è transitabile.

Le luci del tramonto e l’aria fredda sono compagne di viaggio verso il passo Forcola di Livigno e nei chilometri che portano in cima al Bernina, dove l’assenza di traffico e l’atmosfera del tramonto creano una combinazione di guida davvero magica, al punto che è quasi un peccato scendere.

Dopo aver attraversato una St. Moritz praticamente deserta, il Maloja ci attende sinuoso e per la prima volta in anni di passaggi da queste parti, riusciamo a percorrerlo interamente senza alcuna presenza di altri veicoli a motore…un sogno!




Si può dire che il viaggio finisca con il rientro in Italia da Chiavenna, da cui parte il lungo trasferimento verso casa, dove arriveremo quando gli ultimi raggi di sole sono ormai ben oltre l’orizzonte e i contachilometri segnano oltre milletrecento Km di percorrenza.

È stato un weekend interessante, nel complesso positivo anche se alcuni appunti logistici penso che andrebbero fatti, ma ogni tanto è anche giusto cambiare aria: sia geograficamente sia come compagnia e i ragazzi del forum MT-Series sono stati un bel gruppo con cui condividere l’esperienza. Grazie a Fabio e Stefano che, da insider, ci hanno invitati a partecipare.

Bedo

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