Dolomiti Express: lago di Misurina e Passo del Rombo

17.02.22 02:09 PM Commenti Di Bedo

In fuga dal diluvio

L’umidità della notte non ha contribuito a far asciugare l’abbigliamento, ma il meteo prevede altra pioggia e tanto vale partire già “in temperatura”. I paesaggi alpini riescono ad essere ancora più evocativi quando il meteo è minaccioso, è come se tutto risultasse più maestoso e imponente del solito. Questi sono i pensieri che mi frullano in testa mentre attraversiamo Pian Falzarego in direzione Nord, verso Cortina e il lago di Misurina. Pranzare qui è un piacere per gli occhi e per lo spirito, con lo sguardo che abbraccia uno degli scorci più famosi delle Dolomiti, ovvero quello dell’Opera Diocesana San Bernardo degli Uberti (l’edificio situato in fondo al lago) a stacco sul gruppo montuoso del Sorapiss.



L’anello intorno al Monte Cristallo ci porta a valicare il Cimabanche, attraverso le fitte foreste di abeti che riportano a Cortina. Siamo ormai a pomeriggio inoltrato e Giove Pluvio sembra volerci graziare…val la pena di tentare la sorte e prendere una piccola deviazione verso il passo Valparola: che spettacolo! Situato a pochi chilometri dallo scollino del Falzarego, lo scenario cambia completamente ad ogni metro percorso, aprendosi su una vallata sconfinata circondata da cime imponenti. Il tutto reso ancora più emozionante dall’aria frizzante e dai nuvoloni neri che avvolgono le vette.


Geometrie alpine


Il passo del Rombo era da anni un chiodo fisso nella mia mente. È situato sulle Alpi Retiche al confine tra Italia ed Austria e mette in comunicazione l’Alto Adige con il Tirolo, attraverso una strada di una spettacolarità davvero unica che sale fino a 2474 mslm. Arrivarci non è proprio una passeggiata, ma siamo in viaggio da tre giorni ormai ed è il caso di iniziare a darci dentro: sveglia all’alba e si salta in sella con l’aria ancora gelida e sotto un cielo limpidissimo. Valicare il passo Rolle in queste condizioni dà la giusta carica per affrontare la giornata, con un mix perfetto di curve e paesaggio. Panaveggio, Predazzo, Moena e Vigo di Fassa scorrono veloci verso la prima tappa del tour, ovvero il lago di Carezza situato poco dopo il passo Costalunga. A prima vista non colpisce per spettacolarità, mentre si scende lungo la SS241, ma è solo avvicinandosi che si possono ammirare le acque cristalline, in cui si riflettono le foreste circostanti e il massiccio montuoso del Latemar. Qui, come in tutti gli itinerari che abbiamo percorso, sono ancora visibili i danni causati dalla tempesta del 2018 che ha devastato intere aree boschive.



Viaggiare attraverso luoghi completamente nuovi riserva sempre sorprese, come il passo di Pennes la cui strada raggiunge i 2200 mslm e dalla cui sommità la vista è tanto ampia da dare le vertigini. La SS508 ci porta a lambire la bellissima cittadina di Vipiteno, di cui scorgiamo le antiche mura di Castel Tasso, prima di ricominciare la salita verso il passo del Giovo dove un piatto di polenta e salsiccia aiuta a contrastare gli effetti eccessivamente refrigeranti del vento gelido che soffia teso da Sud Ovest.

Da Sal Leonardo in Passiria inizia la strada che ci porterà in cima al Rombo, lungo un tragitto di una trentina di chilometri attraverso vallate immense che – a tratti – mi ricordano il Col de l’Iseran; in particolare è valicando la galleria numero 16 che tutto cambia: appena usciti dal tunnel ci si trova catapultati in un’altra dimensione, oltre che in un’altra Nazione. Proprio a questa strada alpina è dedicato il monumento-museo che svetta in cima a passo e al cui interno è raccontata la storia dei lavori di costruzione dell’itinerario che per anni mise a dura prova uomini e mezzi, a cavallo del confine italo-austriaco.



La discesa verso Solden è anche più spettacolare della salita, con la strada che si apre in lunghissimi rettilinei che sembrano infiniti, fino a quel che rimane del noto museo dedicato alle motociclette, completamente bruciato qualche mese fa. Merano, Bolzano e il passo Lavarzè guidano il nostro rientro mentre il sole cala dietro alle cime alpine, dandoci la possibilità di percorrere il passo Rolle in piena golden hour e totale assenza di traffico.

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Bedo

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